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Storie di tecnologia e innovazione che (forse) non conosci!

 

Nel mondo della tecnologia siamo abituati a celebrare le grandi menti come Steve Jobs, Bill Gates, Elon Musk o Alan Turing. Ma dietro le quinte dell’innovazione si nascondono storie meno note, altrettanto affascinanti e, talvolta, rivoluzionarie. 

In questo articolo, ti porto in un viaggio nel tempo per scoprire alcune storie sorprendenti di tecnologia e innovazione che potresti non aver mai sentito nominare. 

Preparati a rimanere a bocca aperta!

La ragazza che aiutò a salvare l’Apollo 11: Margaret Hamilton e il software spaziale

Forse conosci la missione Apollo 11 e lo sbarco sulla Luna, ma sapevi che una giovane programmatrice di nome Margaret Hamilton fu fondamentale per il successo della missione?

Negli anni ’60, in un’epoca in cui la programmazione era considerata un "lavoro da donne", Margaret sviluppò il software del modulo lunare. Poco prima dell’allunaggio, un sovraccarico di dati rischiava di mandare tutto all’aria. Il sistema, grazie a un’intelligente progettazione che prevedeva una gestione delle priorità, ignorò i compiti meno importanti e portò gli astronauti in sicurezza sulla superficie lunare.

Hamilton è anche la persona che coniò il termine “ingegneria del software”, oggi usatissimo.

Lo studente che inventò il CAPTCHA (e non lo brevettò)

Ogni volta che selezioni le immagini con semafori o decifri lettere distorte per dimostrare che non sei un robot, devi ringraziare Luis von Ahn, un giovane guatemalteco brillante che a soli 22 anni contribuì all'invenzione del CAPTCHA (Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart).

Von Ahn ha poi creato reCAPTCHA, un sistema che non solo verifica che sei umano, ma utilizza il tuo clic per aiutare a digitalizzare libri e giornali antichi. La cosa più incredibile? Non ha brevettato la sua invenzione, rendendola di fatto uno strumento gratuito e diffuso in tutto il mondo. In seguito ha fondato Duolingo, l'app gratuita per imparare le lingue usata da milioni di persone.

La tastiera Dvorak: alternativa (più efficiente) alla QWERTY

La tastiera QWERTY, quella che probabilmente stai usando in questo momento, non è la più efficiente mai progettata. Negli anni ’30, August Dvorak, professore di educazione, progettò una tastiera alternativa per ridurre l'affaticamento delle dita e aumentare la velocità di scrittura.

Nonostante alcuni test dimostrino che la disposizione dei tasti Dvorak possa effettivamente essere più comoda e veloce, il layout QWERTY è rimasto lo standard globale... forse per pura inerzia storica.

Una vera rivoluzione mancata, ma che oggi alcuni dattilografi e programmatori riscoprono con interesse.

Ada Lovelace: la prima programmatrice della storia… nell’Ottocento!

Molti pensano che la programmazione sia nata nel Novecento, ma Ada Lovelace, figlia del poeta Lord Byron, scrisse il primo algoritmo della storia nel 1843. Collaborando con Charles Babbage sulla sua “Macchina Analitica” (un prototipo di computer meccanico), Ada intuì il potenziale di quelle macchine ben oltre i calcoli matematici, arrivando ad immaginare una forma di creatività algoritmica.

Ada è considerata la prima programmatrice della storia, anche se il suo lavoro venne riscoperto solo decenni dopo la sua morte.

La "valigia parlante": il primo computer portatile italiano

Nel 1981, la Olivetti (azienda italiana che fu pioniera dell’informatica) presentò l’Olivetti M20, ma fu con il quaderno portatile Olivetti M10 che l’azienda anticipò il concetto di computer "on the go".

Negli anni ’80, progettare un computer che stesse in una valigetta era già ambizioso. Ma l’Olivetti M10, dotato di schermo LCD e alimentazione a batterie, anticipava la filosofia dei moderni laptop. Fu poco compreso dal mercato e passò quasi inosservato. Oggi, i collezionisti lo considerano un pezzo di storia della tecnologia.

Radia Perlman: la "madre di Internet" che non molti conoscono

Quando pensiamo a Internet, ci vengono in mente i protocolli TCP/IP e nomi come Tim Berners-Lee. Ma Radia Perlman ha avuto un ruolo cruciale nella creazione dell’infrastruttura di rete come la conosciamo oggi.

Inventò lo Spanning Tree Protocol (STP), che permette alle reti di comunicare evitando loop infiniti. In pratica, ha reso possibile la scalabilità di Internet come rete mondiale. Eppure, il suo nome è spesso assente nei manuali. Perlman ha anche scritto libri e difeso una visione etica della tecnologia accessibile e robusta.

 Il genio dell’interfaccia: Douglas Engelbart e il primo mouse

Douglas Engelbart è stato l’inventore del mouse, ma anche di molto altro: nel 1968 tenne una dimostrazione pubblica nota come “la madre di tutte le demo”, dove presentò concetti come videoconferenze, hyperlink, editing collaborativo, finestre e mouse… tutto in un unico evento!

Quella demo fu talmente avanzata per l’epoca che molti faticavano a crederci. Nonostante ciò, Engelbart non è mai diventato un nome mainstream, anche se il suo lavoro è stato la base per la moderna interazione uomo-computer.

Il primo videogioco? Non è Pong

Molti credono che il primo videogioco sia stato Pong, ma in realtà il titolo appartiene a “Tennis for Two”, creato nel 1958 da William Higinbotham, un fisico nucleare.

Il gioco era stato ideato per divertire i visitatori del Brookhaven National Laboratory e si giocava su un oscilloscopio. Una curiosità? Dopo qualche tempo, l’apparecchio fu smontato… e il gioco dimenticato fino a decenni dopo.

L’invenzione dell’email… su un computer militare

Sapevi che la prima email fu inviata nel 1971 da Ray Tomlinson, un ingegnere che lavorava su ARPANET (il precursore di Internet)? Inventò il concetto di inviare messaggi tra computer differenti, scegliendo il simbolo @ per separare il nome dell’utente dal nome del computer.

Quando gli chiesero cosa contenesse il primo messaggio, Tomlinson rispose: “Era qualcosa tipo QWERTYUIOP… niente di importante, solo dei test.”

Quando le stampanti parlavano con i floppy

Negli anni ’80 e ’90, alcune stampanti erano programmate per ricevere comandi direttamente da un floppy disk, con linguaggi come PCL o PostScript. Questo permetteva, per esempio, di caricare font o modelli personalizzati prima della stampa.

Un trucco che oggi sembra antico, ma che ha aperto la strada alla personalizzazione grafica nei documenti aziendali.

 

Conclusione: la tecnologia è fatta di storie invisibili

Dietro ogni click, ogni swipe, ogni video in streaming, si nascondono storie fatte di esperimenti, fallimenti, sogni e intuizioni. Alcuni nomi sono finiti nei libri di storia, altri meritano ancora di essere scoperti.

Conoscere queste storie significa capire davvero la tecnologia che usiamo ogni giorno. Significa rendere omaggio non solo ai geni noti, ma anche a quei pionieri dimenticati che, spesso nell’ombra, hanno costruito il nostro presente.

Se ti è piaciuto questo viaggio nelle pieghe nascoste della storia tecnologica, condividilo o lascia un commento: quale di queste storie ti ha colpito di più?
Hai qualche aneddoto curioso da raccontare? Scrivimelo!


 


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