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Visualizzazione dei post da aprile, 2025

Amici, follower e spie: chi ti osserva davvero sui social?

Viviamo in un’epoca in cui condividere è diventato un gesto quotidiano, quasi automatico. Una foto del nostro piatto preferito, un selfie al mare, un pensiero notturno, una promozione al lavoro: tutto finisce online. Ma ti sei mai chiesto chi ti sta davvero guardando? Gli amici, i follower… o anche qualcun altro? Spoiler: non sei mai davvero solo sui social. 1. I tuoi amici (quelli veri…) In teoria, i social network sono nati per connetterci con le persone che conosciamo nella vita reale: amici, parenti, colleghi. Ma con il tempo, tra richieste accettate per gentilezza e contatti persi di vista da anni, la nostra cerchia si è allargata. Molto. E spesso non sappiamo nemmeno più chi c'è davvero nella nostra lista. 💡 Consiglio : ogni tanto fai pulizia. Controlla la tua lista di amici o follower e chiediti: "Condividerei questa foto con questa persona davanti a un caffè?". Se la risposta è no… magari è tempo di un unfollow o di una revisione delle impostazioni della privacy....

Stai attento a chi dai il Wi-Fi (e altri consigli da agente segreto)

  Immagina la scena: sei a casa, arriva un amico, tira fuori lo smartphone e ti fa la fatidica domanda: "Hai il Wi-Fi?" Tu sorridi, annuisci e in un attimo gli consegni la password lunga una vita, che custodivi tra le note del telefono. Ma… sei proprio sicuro di sapere a cosa stai rinunciando? 1. Non è solo una password, è la chiave di casa tua (digitale) Dare accesso alla tua rete Wi-Fi è un po’ come far entrare qualcuno nel tuo salotto con una copia delle chiavi. Se quella persona è affidabile, nessun problema. Ma se, per caso, non lo è… beh, potresti avere guai grossi. Un dispositivo collegato alla tua rete può: intercettare traffico di rete non protetto, usare la tua connessione per attività illegali (che risultano intestate a te), tentare di accedere ad altri dispositivi collegati (PC, stampanti, NAS, videocamere...). 2. Crea una rete "ospite" (come farebbe un agente segreto) Gli agenti segreti non lasciano mai tracce. Tu, invece, puoi lasciare solo quelle che ...

Cosa fa davvero il tuo PC quando va in 'sospensione'? (E altre domande filosofiche)

  Ti sei mai chiesto cosa succede davvero quando premi quel pulsante e il tuo computer entra in "modalità sospensione"? È davvero solo un riposino tecnologico o c'è qualcosa di più profondo? Il PC sogna?   Quando il computer entra in sospensione, sembra dormire serenamente, ma in realtà mantiene uno stato di dormiveglia. La RAM rimane alimentata, custodendo gelosamente i dati delle tue finestre aperte, in attesa del tuo ritorno. Ma chissà, forse sogna di aggiornamenti riusciti al primo colpo o di utenti che chiudono le schede inutilizzate… Dove vanno i dati durante il sonnellino tecnologico?   I dati non spariscono, né si spostano. Restano esattamente dove li hai lasciati, pronti a risvegliarsi all'istante. È come mettere in pausa una serie TV: al tuo ritorno, tutto riparte esattamente dal punto in cui l'hai lasciata. Domande filosofiche sul PC in sospensione: Se il PC dorme, può anche sognare un aggiornamento migliore? È consapevole che, al risveglio, dov...

Il Bluetooth e il Re Vichingo: una storia sorprendente tra tecnologia e antiche leggende

  Ogni volta che colleghiamo cuffie, smartphone o altoparlanti senza fili, usiamo una tecnologia chiamata Bluetooth , diventata ormai parte integrante della nostra quotidianità. Eppure, pochissimi conoscono la sorprendente storia che collega questa moderna invenzione tecnologica ad un leggendario re vichingo vissuto oltre mille anni fa. Chi era Harald “Dente Blu”? Per capire questa affascinante storia, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo fino al X secolo, nella fredda Scandinavia, tra il 911 e il 986 circa. Qui troviamo Harald I di Danimarca , meglio conosciuto con il soprannome di Harald Blåtand , ovvero Harald "Dente Blu". Harald regnò come sovrano della Danimarca e della Norvegia, distinguendosi per la capacità straordinaria di unire popoli in lotta fra loro. Ma perché "Dente Blu"? Secondo la leggenda, Harald amava particolarmente mangiare mirtilli, tanto che aveva almeno un dente completamente blu. Altre versioni raccontano invece che il soprannome...

Evelyn Berezin: la storia straordinaria della madre del word processor

  Oggi scrivere al computer è diventato un gesto quotidiano e quasi automatico. Dietro la semplicità e l’efficienza con cui componiamo testi, documenti, email e persino messaggi di chat, c'è una donna visionaria che, con il suo ingegno, ha rivoluzionato la nostra vita digitale: Evelyn Berezin , l'inventrice del primo word processor della storia. Chi era Evelyn Berezin? Nata il 12 aprile 1925 nel Bronx, a New York, Evelyn Berezin era una donna brillante e determinata, con una passione irresistibile per la scienza e la tecnologia. Fin dalla sua giovinezza, manifestò una predisposizione naturale per la fisica e l'elettronica, che la portò a laurearsi alla New York University nel 1946, conseguendo poi un master nello stesso istituto nel 1951. In quegli anni, tuttavia, la società non era ancora pronta a riconoscere il valore delle donne in ambito scientifico e tecnologico, tanto che Evelyn dovette affrontare pregiudizi e discriminazioni, sfidando un mondo dominato da uomin...

QWERTY: La tastiera che ti rallenta di proposito

Probabilmente in questo momento hai davanti a te una tastiera con la disposizione "QWERTY". Forse stai leggendo questo articolo proprio perché ti incuriosisce il motivo per cui le lettere sulla tua tastiera non sono semplicemente disposte in ordine alfabetico. Ebbene, la storia dietro la disposizione QWERTY è più affascinante di quanto sembri, perché questa tastiera non è stata inventata per farti digitare più velocemente, ma al contrario, per rallentarti di proposito! Un salto nel passato: le origini della tastiera QWERTY Tutto iniziò nel lontano 1868, quando Christopher Latham Sholes brevettò una delle prime macchine per scrivere moderne. Sholes si trovò davanti a un grosso problema tecnico: se le persone digitavano troppo velocemente, i martelletti meccanici delle prime macchine si incastravano continuamente, creando fastidiosi blocchi e rallentamenti nel lavoro. La soluzione proposta fu tanto semplice quanto curiosa: disporre le lettere in modo da rendere volutame...