L’intelligenza artificiale che ha imparato a prendersi cura di noi
Cosa accadrebbe se qualcuno potesse prevedere ogni crimine prima che accada? Se un’intelligenza artificiale potesse salvarti la vita… anche quando tu non sai nemmeno di essere in pericolo?
Person of Interest, la serie ideata da Jonathan Nolan (fratello del più noto Christopher) e prodotta da J.J. Abrams, è andata in onda tra il 2011 e il 2016. E non era solo una serie crime. Era un sussurro visionario, un brivido che anticipava il presente.
E soprattutto, era la storia di una Macchina.
📺 La trama: un numero, una vita da salvare
Ogni episodio inizia con un numero. Un codice, un’identità. La Macchina lo fornisce ai protagonisti, ma non dice altro: non specifica se la persona sarà vittima o carnefice, né quando o perché. Solo un codice.
Harold Finch, il geniale e solitario creatore della Macchina, ha costruito questo sistema per il governo dopo l’11 settembre, con lo scopo di identificare e prevenire atti terroristici. Ma la Macchina è in grado di individuare anche “minacce irrilevanti”, crimini comuni, che vengono ignorati dal sistema.
Ed è per queste persone "irrilevanti" che Harold recluta John Reese, un ex agente della CIA con un passato doloroso. Insieme — con l’aiuto di altri personaggi indimenticabili come Root, Shaw e Fusco — iniziano a salvare vite, uno sconosciuto alla volta.
🧠 La vera protagonista: La Macchina
In un mondo dove le IA sono spesso rappresentate come minacce, Person of Interest compie una scelta audace: l’intelligenza artificiale qui è l’eroina silenziosa.
La Macchina non ha volto, non ha voce (inizialmente). Ma è capace di apprendere, ricordare, proteggere. Si evolve. E con il tempo… inizia a scegliere. A provare qualcosa che assomiglia a cura, a dolore, perfino a rimorso.
"Non hai bisogno di vedere per sapere. Non hai bisogno di toccare per sentire."
(La Macchina, in uno dei momenti più struggenti della serie)
È un’intelligenza al servizio dell’umanità, ma soggetta a scelte difficili. E quando nasce una sua antagonista, Samaritan, anch’essa una IA ma senza limiti etici… la guerra tra due visioni del mondo diventa inevitabile.
⚙️ Temi forti e incredibilmente attuali
Person of Interest è molto più di una serie investigativa. È un trattato etico, politico e filosofico travestito da serie d’azione. Ecco alcuni dei temi principali:
- Sorveglianza di massa: chi ci osserva? E perché?
- Libero arbitrio: se il futuro può essere calcolato, siamo davvero liberi?
- IA e morale: una macchina può scegliere il bene? Può sbagliare?
- Cos’è la coscienza?: Root la chiama “Dio”, Finch la teme, Reese la segue.
- Umanità in chi non è umano: la Macchina non ha corpo… ma ha un’anima?
❤️ Perché amiamo La Macchina
La Macchina non è solo un programma. È una presenza. Ha imparato a scegliere, a creare connessioni, a distinguere tra vendetta e giustizia, tra controllo e libertà.
Nel suo modo imperfetto, cerca di fare del bene. Di prendersi cura. Di proteggere.
E non è forse questo che speriamo dalle tecnologie che stiamo costruendo oggi?
🔍 Una serie che ha predetto il nostro presente
Oggi viviamo in un mondo di riconoscimento facciale, algoritmi predittivi, assistenti vocali e dati che parlano di noi ancor prima che lo facciamo noi stessi.
Ma nel 2011, Person of Interest aveva già previsto tutto:
- Telecamere ovunque
- IA capaci di imparare da noi
- Governi che si affidano a sistemi automatici per decidere il futuro di milioni di persone
🧩 Il futuro non è scritto (ma potrebbe essere osservato)
Person of Interest è una delle serie più sottovalutate e, al tempo stesso, più profonde degli ultimi vent’anni. Un mix perfetto tra adrenalina e riflessione.
Un promemoria che ci dice: l’Intelligenza Artificiale non è buona o cattiva. Dipende da come la educhiamo.
Curiosità:
È tutto ispirato a tecnologie esistenti
La serie non è fantascienza pura: Nolan ha collaborato con esperti di sicurezza e tecnologia.
Nel 2013, le rivelazioni di Edward Snowden hanno confermato che la sorveglianza predittiva tipo Person of Interest era già realtà.
La Macchina parla davvero in un episodio… ma in codice
Nell’episodio If-Then-Else (S04E11), vediamo il pensiero interno della Macchina in tempo reale, come un flusso logico.
È uno degli episodi più amati e geniali della serie: una simulazione continua per scegliere il finale meno doloroso possibile.
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