Potrebbe sembrare l'inizio di un film di fantascienza, ma è una curiosità scientifica affascinante: la tecnologia Wi-Fi, che oggi diamo per scontata, deve la sua esistenza a ricerche sugli enigmatici buchi neri.
Ecco come tutto è iniziato.
Come è collegata la Wi-Fi ai buchi neri?
Negli anni '70 e '80, il fisico John O’Sullivan e il suo team stavano lavorando su un problema astrofisico: rilevare le onde radio emesse dai buchi neri in evaporazione, un fenomeno teorizzato da Stephen Hawking.
La loro ricerca richiedeva lo sviluppo di algoritmi per analizzare segnali deboli e dispersivi provenienti dal cosmo.
Anche se il team non trovò prove definitive di queste onde, gli algoritmi sviluppati per "ripulire" e decifrare segnali deboli si rivelarono utili per qualcosa di completamente diverso: migliorare la trasmissione dati nelle reti wireless!
Questi stessi principi furono poi adattati per creare le basi della moderna tecnologia Wi-Fi.
Il passaggio dalla scienza alla vita quotidiana
Nel 1992, John O’Sullivan adattò questa tecnologia per migliorare la comunicazione senza fili, brevettando un metodo per trasmettere dati senza interferenze significative. Questo brevetto divenne il cuore delle reti Wi-Fi, permettendo connessioni rapide e affidabili.
Oggi, grazie a una ricerca nata nello spazio, possiamo connetterci a internet in ogni angolo del pianeta. Paradossalmente, una tecnologia che usiamo per guardare video di gatti su YouTube deriva da uno degli oggetti più misteriosi dell'universo!
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