Tanto solo dietro è nero…
Titolo enigmatico, ma tra un po’ capirete perché.
Oggi mentre preparavo la lezione riflettevo sul come molte persone si approcciano a questo mondo. Vedo spesso, soprattutto nelle donne, il timore nell’utilizzare o acquistare i dispositivi, quali computer o addirittura quello più comune lo smartphone.
Mi è capitato perfino di vedere in diversi negozi di elettronica dei listini prezzo dedicati all’installazione di applicazioni sullo smartphone o per impostare un account di posta elettronica.
È vero che una volta, ad esempio nei primi anni ’90, si correva il rischio di cancellare inavvertitamente elementi chiave per il funzionamento del dispositivo, o comunque le installazioni e le configurazioni erano del tutto manuali e quindi se non avevi un minimo di dimestichezza con queste cose era meglio consultarsi con esperti, ma oggi?
Negli anni incentrati sull’alfabetizzazione informatica, sulla evoluzione dei dispositivi e dei sistemi operativi più intuitivi e non dimentichiamo la marea di blog e video di istruzioni presenti online perché esiste ancora questo timore?
Questo mondo è in continuo movimento e lo stesso dobbiamo fare noi docenti, non fossilizziamoci sulla conversione da binario a decimale, ma aiutiamo a “sapersela cavare” in questo campo.
Non si toglie lavoro a nessuno se si insegna ad esempio come fare ricerche mirate su un problema o su una installazione di una determinata app sullo smartphone, o come rendere compatibile un documento compilato e allegarlo correttamente ad una E-Mail. Tutto diventa più scorrevole e gli strumenti utilizzati hanno modo di crescere come crescono le competenze.
Ed ora arriviamo al titolo di questo post…qualche mese fa seguendo i vari video di comparazione di smartphone finalmente ne avevo trovato uno che faceva al mio caso; niente di chissà super tecnologico, un dispositivo non troppo costoso, che mi permettesse di navigare velocemente e che non avesse tutto quel “pacco” di app di default che praticamente non vengono utilizzate e che quindi occupano solo memoria.
Bene, dopo aver visto il modello, aver ricercato i vari commenti e recensioni, do uno sguardo ai colori disponibili, beh anche l’occhio vuole la sua parte perché no!
Scelto anche il colore incomincia la ricerca di dove acquistarlo, sono tecnologica si, vivo praticamente su internet ma per aiutare l’economia locale incomincio a farmi un giro nei negozi in zona.
Il primo, quello che per una impostazione di account sullo smartphone si prende 15 euro, il commesso mi dice che quel modello non è ancora disponibile e che lo avranno tra 5 mesi, poi in maniera poco velata mi indirizza su un altro modello di un altro produttore asserendo che addirittura quello che mi consiglia lui è migliore.
Io faccio la solita battuta del tipo: mah ci devo pensare grazie, anche se sotto sotto gli avrei voluto dire: sei un incompetente, ti credi che non ho fatto ricerche prima di venire qui?
Vado al secondo, mi dice che si entro la fine della settimana gli arriva proprio quello smartphone, che anzi è pure in offerta, ma poi mi dice: e no quel colore non è ancora uscito in Italia, che l’unico che posso acquistare è nero, e alla fine per convincermi di prenderlo da lui mi fa: ma guarda tanto solo dietro è nero davanti ha il display come gli altri!
Cosa?! Ma che dice?! Non riuscivo a capire se mi stesse prendendo in giro in maniera amichevole o peggio…sono una signora certe cose non le scrivo.
Allora, perché sbugiardare un cliente, se ti dico che lo voglio di un colore che ti costa informarti se in Italia è uscito anche di quel colore, avevo fatto ricerche era presente in commercio.
Alla fine lo acquistai in un famoso negozio online.
Perché non informarsi prima di demotivare l’acquisto presso il tuo negozio?
Forse perché sono abituati al fatto che c’è ancora molto timore nel sapersela cavare da soli?
Dipende da molti fattori, da chi insegna questa materia che deve saper incuriosire anche chi dice che non è il suo campo di interesse e deve soprattutto aiutare a comprendere che per creare un account di posta elettronica non devi essere laureato in ingegneria.
Dipende dal venditore che perlomeno deve dimostrarsi pronto ad accontentare il cliente chiedendo informazioni.
Deve dipendere dalle persone in generale, come per tutte le cose ci sono i lati negativi e quelli positivi, oggigiorno un minimo di conoscenza si deve avere, per chi cerca lavoro, per chi semplicemente vuole comunicare con un amico o un parente lontano; perciò eliminiamo quei muri o stereotipi convenzionali come: una donna non è in grado di usare un computer, oppure: sono troppo vecchio per queste cose ecc. ecc.
Non voglio offendere nessuno, sono solo riflessioni…io stessa sono in primis donna, sono stata un venditore e sono un docente.
Forse mutando i nostri punti di vista e diventando aperti e disponibili al cambiamento e alla crescita si evolverà più facilmente e velocemente anche questo campo e l’utilizzo che ne facciamo.
Voi che ne pensate?
.
Oggi mentre preparavo la lezione riflettevo sul come molte persone si approcciano a questo mondo. Vedo spesso, soprattutto nelle donne, il timore nell’utilizzare o acquistare i dispositivi, quali computer o addirittura quello più comune lo smartphone.
Mi è capitato perfino di vedere in diversi negozi di elettronica dei listini prezzo dedicati all’installazione di applicazioni sullo smartphone o per impostare un account di posta elettronica.
È vero che una volta, ad esempio nei primi anni ’90, si correva il rischio di cancellare inavvertitamente elementi chiave per il funzionamento del dispositivo, o comunque le installazioni e le configurazioni erano del tutto manuali e quindi se non avevi un minimo di dimestichezza con queste cose era meglio consultarsi con esperti, ma oggi?
Negli anni incentrati sull’alfabetizzazione informatica, sulla evoluzione dei dispositivi e dei sistemi operativi più intuitivi e non dimentichiamo la marea di blog e video di istruzioni presenti online perché esiste ancora questo timore?
Questo mondo è in continuo movimento e lo stesso dobbiamo fare noi docenti, non fossilizziamoci sulla conversione da binario a decimale, ma aiutiamo a “sapersela cavare” in questo campo.
Non si toglie lavoro a nessuno se si insegna ad esempio come fare ricerche mirate su un problema o su una installazione di una determinata app sullo smartphone, o come rendere compatibile un documento compilato e allegarlo correttamente ad una E-Mail. Tutto diventa più scorrevole e gli strumenti utilizzati hanno modo di crescere come crescono le competenze.
Ed ora arriviamo al titolo di questo post…qualche mese fa seguendo i vari video di comparazione di smartphone finalmente ne avevo trovato uno che faceva al mio caso; niente di chissà super tecnologico, un dispositivo non troppo costoso, che mi permettesse di navigare velocemente e che non avesse tutto quel “pacco” di app di default che praticamente non vengono utilizzate e che quindi occupano solo memoria.
Bene, dopo aver visto il modello, aver ricercato i vari commenti e recensioni, do uno sguardo ai colori disponibili, beh anche l’occhio vuole la sua parte perché no!
Scelto anche il colore incomincia la ricerca di dove acquistarlo, sono tecnologica si, vivo praticamente su internet ma per aiutare l’economia locale incomincio a farmi un giro nei negozi in zona.
Il primo, quello che per una impostazione di account sullo smartphone si prende 15 euro, il commesso mi dice che quel modello non è ancora disponibile e che lo avranno tra 5 mesi, poi in maniera poco velata mi indirizza su un altro modello di un altro produttore asserendo che addirittura quello che mi consiglia lui è migliore.
Io faccio la solita battuta del tipo: mah ci devo pensare grazie, anche se sotto sotto gli avrei voluto dire: sei un incompetente, ti credi che non ho fatto ricerche prima di venire qui?
Vado al secondo, mi dice che si entro la fine della settimana gli arriva proprio quello smartphone, che anzi è pure in offerta, ma poi mi dice: e no quel colore non è ancora uscito in Italia, che l’unico che posso acquistare è nero, e alla fine per convincermi di prenderlo da lui mi fa: ma guarda tanto solo dietro è nero davanti ha il display come gli altri!
Cosa?! Ma che dice?! Non riuscivo a capire se mi stesse prendendo in giro in maniera amichevole o peggio…sono una signora certe cose non le scrivo.
Allora, perché sbugiardare un cliente, se ti dico che lo voglio di un colore che ti costa informarti se in Italia è uscito anche di quel colore, avevo fatto ricerche era presente in commercio.
Alla fine lo acquistai in un famoso negozio online.
Perché non informarsi prima di demotivare l’acquisto presso il tuo negozio?
Forse perché sono abituati al fatto che c’è ancora molto timore nel sapersela cavare da soli?
Dipende da molti fattori, da chi insegna questa materia che deve saper incuriosire anche chi dice che non è il suo campo di interesse e deve soprattutto aiutare a comprendere che per creare un account di posta elettronica non devi essere laureato in ingegneria.
Dipende dal venditore che perlomeno deve dimostrarsi pronto ad accontentare il cliente chiedendo informazioni.
Deve dipendere dalle persone in generale, come per tutte le cose ci sono i lati negativi e quelli positivi, oggigiorno un minimo di conoscenza si deve avere, per chi cerca lavoro, per chi semplicemente vuole comunicare con un amico o un parente lontano; perciò eliminiamo quei muri o stereotipi convenzionali come: una donna non è in grado di usare un computer, oppure: sono troppo vecchio per queste cose ecc. ecc.
Non voglio offendere nessuno, sono solo riflessioni…io stessa sono in primis donna, sono stata un venditore e sono un docente.
Forse mutando i nostri punti di vista e diventando aperti e disponibili al cambiamento e alla crescita si evolverà più facilmente e velocemente anche questo campo e l’utilizzo che ne facciamo.
Voi che ne pensate?
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